E-commerce e brand di lusso, una collaborazione sempre più stretta e vincente per tutti i player in Cina.
Il 7 giugno, all’indomani dell’inaugurazione del “616 Shopping Festival” della short video app Kuaishou, Secoo, uno dei principali e-tailer cinesi del lusso, ha lanciato un canale livestream di 24 ore sul suo nuovo account di Kuaishou. Risultato? Secoo ha venduto oltre 14,8 milioni di dollari in beni di lusso come Louis Vuitton, Armani e Gucci nelle prime cinque ore.
Lo scoppio della pandemia ha fortemente intaccato il settore del lusso, ma il mercato dei prodotti di alta fascia ha ritrovato il medesimo vigore pre-Covid grazie soprattutto al mondo del commercio online. E la ripresa del settore sta partendo dal Dragone. Secondo le stime di McKinsey, la spesa cinese per il lusso raddoppierà a circa 170 miliardi di dollari entro il 2025, garantendo il 65% della crescita del mercato a livello globale.
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Bulgari: “Gli store fisici sono fondamentali, ma l’e-commerce è un player sempre più importante”
A testimoniare la ripresa dei consumi in Cina è Bulgari, uno dei big name della filiera produttiva del lusso. Il brand italiano, durante il picco pandemico registrato nei primi mesi dell’anno, è stato costretto a chiudere oltre il 50% dei negozi nel paese. Ma ora la sua ripresa parte proprio dalla Cina.
Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari ha dichiarato a China Daily: “Bulgari ha registrato una forte ripresa già da metà marzo, sottolineando la forza e la resilienza del mercato cinese, nonché il riconoscimento nella domanda dei consumatori cinesi di prodotti di lusso con una lunga storia nel DNA ed un artigianato raffinato”.
Badin ha altresì riconosciuto l’importanza dell’e-commerce. Sin dallo scoppio della pandemia, molti brand hanno deciso di dirottare le vendite attraverso canali online. “I canali di vendita offline sono ancora molto importanti per i marchi di lusso, in particolare i brand di gioielleria di fascia alta, ma indubbiamente sarebbe folle non considerare l’importanza che il digitale ed il mondo online hanno nel mercato cinese”. Bulgari, ad esempio, attraverso la sua piattaforma è riuscita ugualmente a regalare al consumatore cinese un’esperienza di acquisto unica anche attraverso i canali digitali.
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Prada raddoppia le vendite, Hermes guadagna oltre 2 milioni di euro in 24h
In una recente intervista rilasciata a La Repubblica Patrizio Bertelli, patron del gruppo Prada, si è dichiarato entusiasta e fiducioso dei numeri che il brand sta ottenendo in Asia. Come detto da Bertelli “abbiamo riaperto in Cina e Corea e le vendite hanno registrato una crescita a doppia cifra ad aprile”. Prada non è tuttavia l’unico marchio a macinare numeri. Nel suo flagship store a Guangzhou, Hermès ha venduto prodotti per un valore di 2,4 milioni di euro in un giorno.
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Una ripresa supportata dal mondo dell’e-commerce
Sicuramente la stretta collaborazione tra i brandi di fascia alta e le diverse piattaforme e-commerce ha reso possibile questa ripresa. Secondo il colosso cinese dell’e-commerce JD, dall’inizio di gennaio, circa 20 marchi di lusso hanno aperto negozi sulla sua piattaforma. Tra questi alcuni big name della moda internazionale come la casa di pelletteria Delvaux, il marchio di gioielli Goossens la britannica Smythson.
Tante le iniziative delle piattaforme. Secoo, come abbiamo visto, ha abbracciato il mondo del Live Commerce, JD ha appena varato un innovativo programma di spinta delle vendite che prevede un largo uso di Livesteaming e Social Commerce, mentre Alibaba ha inaugurato a metà aprile il primo Luxury Outlet online cinese.
Laurel Gu, Category Director di Mintel China, ha dichiarato che la domanda di prodotti e servizi di lusso è stata sì frenata dall’epidemia di COVID-19, ma solo a breve termine.