I prodotti Made in Italy sono molto richiesti all’estero perché considerati da sempre sinonimo di qualità e prestigio. La pandemia ha spinto molte imprese ad accelerare il processo di digitalizzazione e a comprendere l’importanza di avere una presenza online. Su queste premesse Alibaba, in collaborazione con YouGov, ha realizzato uno studio sulla diffusione del commercio digitale tra le aziende europee.
Dall’analisi svolta, più della metà delle piccole e medie imprese dell’Unione Europea (ovvero il 52%) ha dichiarato di esportare beni a livello internazionale, e tra queste realtà circa l’81% ha dichiarato che i marketplace online semplificano le attività di esportazione rispetto all’utilizzo di siti web localizzati.
Analizzando i dati che riguardano il nostro paese, si può notare che l’Italia ricopre l’8° posto al mondo in termini di esportazioni e conta per il 2,9% dell’export mondiale.
Per molte aziende italiane l’export è diventato un fattore sempre più rilevante, se non addirittura essenziale, ed è supportato da una domanda di beni Made in Italy in costante aumento.
I prodotti più ricercati, oltre a macchinari e apparecchi, riguardano principalmente settori come i beni alimentari e la moda.
In Europa i principali mercati di beni e servizi italiani sono Germania e Francia mentre extra-UE sono Gran Bretagna, Stati Uniti e Cina.
Analizzando, poi, la crescita dell’export nel primo quadrimestre di quest’anno, si può notare che è verso la Cina che il nostro export ha registrato il maggior aumento con +55,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
La Cina si presenta, quindi, come un’enorme potenzialità per le imprese italiane che vogliono fare export, anche se approcciarsi a questo mercato non è sempre facile, richiede preparazione e una profonda conoscenza non solo del mercato e della legislazione ma anche della cultura cinese.
Accanto a social network come WeChat e Weibo che permettono di far crescere la brand awareness di un marchio, stanno diventando sempre più popolari social come Little Red Book (小红书) e Douyin.
Questi canali rappresentano un’ottima opportunità per brand internazionali che vogliono espandere la loro presenza nel mercato cinese.
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Little Red Book (小红书) e Douyin basano il business model sul fenomeno del Social Commerce, ovvero l’integrazione tra e-commerce e social media. Queste app non solo permettono di fare dirette live streaming per sponsorizzare i propri prodotti, ma anche di pianificare attività di sponsorizzazioni con KOL e KOC che, creando engagement con i follower, spingono all’acquisto direttamente su queste piattaforme.
Douyin è sicuramente il social più popolare in Cina, dato che oltre ad essere l’applicazione con più accessi mensili per utente conta quasi 700 milioni di utenti attivi al giorno. I brand, oltre a poter creare degli account ufficiali verificati e collaborare con KOL, da marzo di quest’anno possono aprire degli store online per vedere i propri prodotti direttamente sulla piattaforma.
Little Red Book (小红书) è un’altra app che combina le principali funzioni dei social network con quelle dei siti e-commerce e si colloca tra i primi posti come piattaforma per gli acquisti cross-border. Con Little Red Book, infatti, i consumatori possono acquistare prodotti all’estero direttamente tramite l’app.
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